Il Garante privacy interviene sull’utilizzo di immagini di persone riprese in manette

Successivamente alle immagini di alcune persone implicate nell’omicidio di Luca sacchi il Garante arriva alla conclusione di procedimenti aperti nei confronti di alcune testate, anche on line in quanto riprese “in evidente stato di costrizione fisica”.

L’Autorità ha quindi ordinato ad uno dei quotidiani nazionali una sanzione di 20 mila euro in quanto non sono è stato rispettato un primo provvedimento dove si chiedeva limitazione nella pubblicazione di determinate immagini. Questo provvedimento era stato deciso tenendo conto oltre a ciò che è previsto dal Codice Privacy anche alle Regole deontologiche dell’attività giornalistica, dall’art. 114 del Codice di procedura penale che vieta “la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica, salvo che la persona vi consenta”.

Le testate che hanno risentito di questo provvedimento dovranno quindi adeguarsi alle disposizioni del Garante. Le immagini pubblicate ritraenti persone in stato di costrizione sono state considerate lesive alla dignità della persona e violano le regole deontologiche del giornalismo, oltre che del Codice di procedura penale. Risulta quindi non sufficiente la sola pixelatura delle manette e dei polsi per le persone fermate in quanto non garantisce il rispetto dei divieti posti alla pubblicazione.

L’Autorità ha quindi deciso di vietare ai media l’ulteriore trattamento delle immagini eccetto dalla loro conservazione a fini di utilizzo in sede giudiziaria.

Il Garante ha deciso di invitare nuovamente le testate che hanno deciso di continuare a divulgare immagini simili di adeguarsi alle prescrizioni della normativa in materia di protezione dei dati personali.