Il Consiglio d’Europa stabilisce linee guida per il riconoscimento facciale

Sono state richieste dal Consiglio Europeo nuove regole più rigide per proteggere il riconoscimento facciale, modalità sempre più presente nelle nuove tecnologie.

Per questa ragione lo scorso 28 gennaio, il Comitato Consultivo della Convenzione 108 ha adottato nuove linee guida in materia. Queste linee guida serviranno come consultazione e riferimento per governi, sviluppatori di sistemi di riconoscimento facciale, produttori, aziende e pubbliche amministrazioni i quali dovrebbero adottare sistemi che possano garantire l’utilizzo adeguato di queste tecnologie e non siano dannose per la dignità di una persona.

Per diverse ragioni il Comitato crede sia necessario questo approccio precauzionale.

Nel documento redatto vengo espresse le preoccupazioni che riguardano i rischi derivanti dal riconoscimento facciale ovvero i tratti della personalità, i sentimenti o le reazioni emotive dall’immagine del volto. Diverse sono le ragioni per cui queste tecnologie dovrebbero essere vietate come: procedure di assunzione di personale, acceso ai servizi assicurative e all’istruzione. Inoltre, dovrebbe non dovrebbe essere consentito l’uso del riconoscimento facciale al solo scopo di determinare il colore della pelle di una persona o le sue convinzioni religiose, il sesso, l’origine etnica o le condizioni di salute e sociali.

L’uso di questa tecnologia dovrebbe essere consentito solo dalle forze dell’ordine in caso strettamente necessario per evitare un rischio grave ed imminente.

Sempre nelle Linee guida viene richiesto agli sviluppatori di prestare una specifica attenzione all’attendibilità degli algoritmi in modo da evitare disparità e possibili ricadute discriminatorie.

Per quanto riguarda le aziende e le pubbliche amministrazioni che intendevano avvalersi di questa tecnologia devono garantire ai propri dipendenti il rispetto dei principi di protezione dati anche attraverso l’ausilio di comitati di esperti indipendenti.

Le persone devono inoltre avere la possibilità di rettifica o di non essere sottoposte a decisioni automatizzate senza considerare la propria opinione.

A fronte di tutto il ruolo importante a tutela dei diritti delle persone sarà svolto dalle Autorità di protezione dei dati che devono essere consultate prima di possibili sperimentazioni o utilizzi.